Il Neoclassicismo sul Lago Maggiore: Villa Faraggiana

Villa Faraggiana
Il lago maggiore può essere senza dubbio considerato uno degli angoli più belli e pittoreschi del Nord Italia e di tutta l'Europa, grazie alle Alpi che ne mitigano il clima e ne accrescono il fascino con le loro nevi perenni che si tingono di rosa all'alba e al tramonto e grazie alla varietà di panorami che si susseguono lungo le sue rive: le ville superbe circondate da parchi secolari e giardini multicolori, le vestigia del passato nei centri storici delle cittadine che si specchiano nelle sue acque, le isole del golfo Borromeo, piccole perle di bellezza..
Da Arona in poi, risalendo lungo la riva Piemontese, il panorama è qualcosa di indimenticabile : il verde lussureggiante e le macchie di colore dei fiori accompagnano il viaggiatore fino alle colline e alle montagne più a Nord...
già dai  primi del 900 la nobiltà e l'alta borghesia delle grandi città vicine al lago (Milano, Torino) e, addirittura, del Nord Europa, attirate dai racconti dei primi, colti viaggiatori che ne avevano esaltato le bellezze nei loro paesi di origine, facevano a gara per costruirvi dimore degne del proprio rango, sia per soggiornarvi nella bella stagione sia per dimorarvi per sempre..
da ciò dipese la varietà di stili delle ville del lago: si cercò di ricostruirne quello allora in voga nelle proprie terre di origine, forse per nostalgia o, più presumibilmente, per impressionare i visitatori dei proprietari di queste dimore principesche, in particolare Art Nouveau e Neoclassicismo.
Esempio di quest'ultimo è Villa Faraggiana, elegantissima, situata in posizione panoramica tra Arona e Meina, lungo la strada nazionale del Sempione, uno degli edifici più significativi di questo stile architettonico.
Costruita nel 1855 da una nobile famiglia di origine di Sarzana, i Faraggiana (trasferitasi in Piemonte qualche anno prima) che ne affidò il progetto all'ingegnere di Galliate Busser di Galliate (NO), venne concepita come luogo di villeggiatura di famiglia dal senatore Faraggiana (1841-1911), con la moglie e due figliò
Grazie alla passione dei Faraggiana per lo studio degli animali e per le scienze naturali, il parco divenne sede di una importante collezione di animali e di un Museo zoologico, tuttora facente parte del Museo di Storia Naturale "Faraggiana-Ferrandi" di Novara.
dopo la morte dei fondatori e non utilizzata dai loro eredi la villa divenne rifugio per sfollati, soldati ed ebrei superstiti durante la seconda guerra mondiale.
Successivamente l'imponente proprietà fu donata alle Suore dell'Ordine delle Poverelle di Bergamo e divenne prima sede di orfanotrofio e - poi - di un convalescenziario.
La villa di due piani che si intravede tra i due leoni marmorei, accovacciati in cima ai pilastri di sostegno della cancellata, è senza dubbio il migliore esempio di architettura neoclassica del lago Maggiore, splendida nel suo elegante,  rettangolare  planimetrico impianto.
Tra gli elementi più significativi che la caratterizzano: la scalinata di accesso alla villa,  l'elegante colonnato che sostiene il terrazzo; al piano superiore, le lunette (contenenti i busti di Aristotele, Boccaccio, Dante, Petrarca e Tasso) che sovrastano le finestre centrali; il frontone della facciata con due altorilievi che sostengono un medaglione con il motto familiare "HOC ERAT IN VOTIS".
il parco, trascurato negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, ha recuperato il suo antico splendore èd è uno degli elementi che creano l'atmosfera di questa meravigliosa villa.